Secondo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov “adesso gli USA sono parte del conflitto” la spettro della guerra nucleare si fa sempre più minaccioso.
Lo ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa generale dell’Onu a New York, aggiungendo “In Occidente c’è una russofobia grottesca. Quello che gli occidentali vogliono fare non è sconfiggerci. Vogliono toglierci dalle cartine, cancellarci dalle mappe”.
Affermazioni molto forti quelle che Lavrov fa all’occidente, a seguito delle affermazioni degli USA. Ma non si limita agli Stati Uniti, ma a tutto l’occidente, proseguendo ancora ‘‘Gli Stati Uniti e i loro alleati sono dei dittatori. Quella di Washington è una dittatura pura o un tentativo di imporla”.
Riguardo al discorso sulla soluzione diplomatica inoltre, ribadisce Lavrov, non sarà la Russia a fare il primo passo nelle trattive per mettere fine alla Guerra in Ucraina.
L’atteggiamento degli occidentali secondo Lavrov
Lavrov fa riferimento anche all’atteggiamento dell’occidente nei confronti della Russia e lo chiamandolo esattamente “russofobia dell’occidente“. Dal suo discorso si evince una rancore storico, che l’occidente si porterebbe dietro da anni. Afferma infatti “Non ci possono perdonare perché abbiamo preso determinate posizioni nella storia, per la nostra posizione negli accordi di Varsavia, perché siamo stati favorevoli alla riunificazione della Germania”.
Le motivazioni non sono finite, aggiunge anche “..perché abbiamo ritirato le nostre truppe dall’America Latina, riconosciuto indipendenza dei Paesi dell’ex Unione sovietica, perché abbiamo creduto che la Nato non si sarebbe estesa fino a est”.
Un duro colpo anche alle Nazioni Unite ”Ricordiamoci che le Nazioni Unite non sono state create per portarci in paradiso, ma per salvarci dall’inferno” riportando una citazione dell’ex segretario generale delle Nazioni Unite Dag Hammarskjöld.